Scheda biografica

(famiglia) Alberti Poja

titolo: casato
periodo: l'età moderna (secoli XV-XVIII)

Famiglia proveniente da Poia nelle Giudicarie.
Il toponimo aggiunto al cognome servì a distinguerla da omonime famiglie della nobiltà trentina.
Insediata a Trento, con Alberto, alla metà del Cinquecento, vide i suoi esponenti raggiungere e conservare posizioni di spicco nella vita della città, non solo in relazione alla proficua pratica della professione notarile, che divenne tradizionale nella famiglia, ma soprattutto in rapporto ai prestigiosi incarichi nella gestione della cosa pubblica.
Elevata alla nobiltà imperiale da Ferdinando I, ottenne nel 1774 il rango comitale del S.R.I. Ebbe consoli a Trento e un podestà a Rovereto e a Riva del Garda.
Fra i personaggi particolarmente significativi, devono essere segnalati Francesco Antonio, cancelliere vescovile nella seconda metà del secolo XVII e, specialmente, Francesco, principe vescovo di Trento dal 1677 al 1689, il cui nome, fra l'altro, è legato all'edificazione della cappella del crocefisso sul lato meridionale del Duomo di Trento e alla costruzione della "giunta" fra Castelvecchio e il palazzo Clesiano del Buonconsiglio.
In tempi recenti, ebbe fama e rinomanza pubblica Aldo (1870-1961), ingegno multiforme e studioso appassionato di storia della sua casata e della città. Alla famiglia è direttamente collegata la vicenda della realizzazione del villaggio satellite di San Donà. I quattro ettari di terreno su cui sorsero gli edifici appartenevano, infatti, al conte Alberti Poia.
L'acquisto fu compiuto dall'INA Casa di Roma nel 1955, con un sostanzioso contributo da parte del Comune di Trento.
La forma Poja è attestata con regolare frequenza nei documenti e nelle fonti edite.

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