Scheda biografica

Giuseppe Ferrandi

titolo: partigiano, parlamentare
periodo: il Novecento

Studente brillante, frequentò il liceo classico a Verona dove si diplomò a 17 anni e si laureò a Bologna in giurisprudenza a soli 21 anni.
Il suo impegno politico iniziò dapprima nelle file repubblicane per poi diventare socialista nel 1924 (presumibilmente dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti) e collaboratore del giornale "Avanti!". Antifascista, durante il ventennio la sua carriera di avvocato incontrò gravi difficoltà professionali.
Tornò in Trentino nel 1931 per aprire il suo studio a Rovereto.
Si impegnò nella Resistenza al fianco di figure come Giannantonio Manci e Angelo Bettini e, dopo l'occupazione nazista l'8 settembre 1943, nell'organizzazione del CLN trentino del quale fu vice responsabile, tenendo intensi rapporti settimanali con il CLN di Milano.
Nel 1944 redasse con Giannantonio Manci ed Egidio Bacchi il Manifesto dei socialisti trentini.
Il 28 giugno partì nel Basso Sarca un'azione di rappresaglia da parte dei nazisti, con la complicità di un delatore, Fiore Lutterotti, infiltrato nell'organizzazione resistenziale trentina, che portò alla strage di 9 antifascisti.
Quello stesso giorno Ferrandi venne arrestato a Rovereto e imprigionato nelle carceri di Bolzano assieme ad altri compagni tra i quali Giannantonio Manci che, torturato, si suicidò per non parlare e compromettere i compagni.
Ferrandi venne processato il 2 agosto 1944 dal Tribunale militare tedesco di Bolzano assieme a Gastone Franchetti, comandante della formazione, Giuseppe Porpora, Gino Lubich e Giorgio Tosi.
Condannato a morte, la pena venne commutata in sei anni di carcere duro che scontò nelle carceri di Bolzano fino alla liberazione nell'aprile 1945. Alla fine della guerra, riprese il suo impegno politico e nel 1948 venne eletto nel Parlamento come deputato socialista nelle liste del Fronte Popolare.
Di lui si ricordano le grandi doti di avvocato penalista e di oratore sia nelle aule del tribunale nelle quali venne chiamato da tutta Italia per importanti processi politici, sia nell'attività politica.
Nel Parlamento italiano si distinse per i suoi interventi appassionati contro il Patto Atlantico, la cosiddetta "legge truffa" che permetteva le elezioni solo nelle grandi circoscrizioni e contro la legge Scelba per l'istituzione della "difesa civile". Dopo l'esperienza parlamentare, riprese la sua attività di avvocato penalista senza rinunciare a partecipare e tenere comizi politici sia in Trentino che nel resto d'Italia.

Luogo riferito a Giuseppe Ferrandi: