Scheda biografica

Giovanni Ciccolini

titolo: archivista e storico
periodo: tra Ottocento e Novecento

Figlio di un piccolo commerciante.
Dopo gli studi superiori a Trento, frequentò l'Università a Vienna per due anni, poi l'Università di Roma per altri due anni e concluse gli studi universitari presso l'Università di Innsbruck.
Nel 1904 conseguì l'abilitazione all'insegnamento della storia e della geografia e fu docente presso le scuole superiori di Rovereto.
Nel frattempo iniziò anche il suo impegno politico nel movimento dei cattolici trentini.
Scrisse articoli e saggi e aderì alle associazioni culturali d'ispirazione cattolica.
Grande fu il suo impegno e lo studio negli archivi storici con lavori di ricerca, ordinamento, trascrizione di documenti antichi.
Nel 1910 fu nominato socio dell'Accademia degli Agiati e nel 1913 socio corrispondente del Consiglio degli Archivi di Vienna.
In questo stesso anno fu eletto deputato del partito Popolare alla Dieta Tirolese di Innsbruck.
Con lo scoppio della Grande Guerra, fin dall'agosto del 1914 l'attività della Dieta fu sospesa e Ciccolini fu arruolato nell'esercito austro-ungarico e congedato per motivi di salute.
Per sospetti da parte delle autorità austriache sulla sua fedeltà all'Impero, fu destinato al confino nella città di Salisburgo.
A fine guerra rientrò a Trento e per quattro anni dal 1919 al 1923 lavorò presso l'Archivio di Stato di Trento.
Molto attivo all'interno del Partito Popolare Trentino, fu collaboratore e amico di Alcide De Gasperi.
Ciccolini ebbe molti riconoscimenti per la sua opera di studioso della storia, della tradizione e della cultura del Trentino: socio effettivo della Deputazione veneta di Storia patria, della Società storica Lombarda e della Società di Studi Trentini di Scienze Storiche.
Fu uno dei fondatori dell'Associazione Universitaria Cattolica Trentina.
Durante il fascismo non nascose un'aperta distanza dal regime, attraverso d'impegno quotidiano nel mondo della scuola e dell'associazionismo culturale per far sopravvivere i principi della cultura e del valore della libertà. Ciò che gli procurò nel 1939, poco prima del suo pensionamento, un'ispezione del Ministero dell'Educazione e un giudizio negativo sulla sua preparazione umanistica che egli subì come una profonda ferita alla sua dignità di studioso.
Trascorse i suoi ultimi anni al paese natale dedicandosi a studi storici e all'impegno politico nella Democrazia Cristiana.

Luogo riferito a Giovanni Ciccolini: